Economia circolare e biotecnologia per la salute dei mari

Nel 2020 ho trascorso 40 giorni in mare su un catamarano da spiaggia senza cabina e senza motore, navigando attraverso il Mediterraneo e mangiando solo il pesce che potevo catturare con il mio fucile subacqueo. Durante il viaggio ho assistito alle orribili azioni dei pescherecci commerciali che catturano enormi quantità di pesce. La mia curiosità mi ha spinto a scoprire che 15 milioni di tonnellate di pesce (circa un quarto di tutto il pesce che peschiamo negli oceani) non viene utilizzato per il consumo umano, ma per animali d’allevamento. Per questo motivo ho riunito un team di esperti biologi marini e biotecnologi e ho iniziato a cercare una soluzione al problema della pesca eccessiva. Oggi, un anno dopo, Ittinsect è in contatto con quasi la metà degli allevatori di pesce in Italia e si impegna a ridurre l’impatto dell’acquacoltura sull’ambiente marino.”

La storia di Ittinsect, start-up supportata da EIT Food e finanziato dall’UE, inizia così, dall’esperienza di Alessandro Romano, fondatore e CEO.

Ittinsect utilizza la biotecnologia per ridurre la pesca eccessiva di pesce selvatico. L’industria dell’acquacoltura infatti, usa ogni anno, 15 milioni di tonnellate di pesce selvatico (circa un quarto della pesca globale) come mangime per pesci da allevamento. Questo sta distruggendo l’ecosistema del pianeta. L’obiettivo di Ittinsect è rendere l’acquacoltura sostenibile sostituendo i mangimi a base di ingredienti marini, con una soluzione di economia circolare, ossia un prodotto a base di insetti e sottoprodotti agroalimentari trattati biotecnologicamente. Una soluzione che migliora le prestazioni nutrizionali dei mangimi per pesci da allevamento (e di conseguenza la loro salute) e allo stesso tempo protegge l’ambiente marino. Inoltre, riduce le emissioni totali di co2 della catena dell’acquacoltura e offre al consumatore finale un pesce allevato a impatto zero sull’ecosistema marino.

Ittinsect partecipa al Challenge Lab 2020 organizzato e promosso da Impact Hub Siracusa, con l’obiettivo di inquadrare il proprio modello di business, vince l’edizione e subito dopo viene invitato a partecipare al cluster di open innovation per l’acquacoltura sostenibile nel programma EIT Food. I premi vinti con il Challenge Lab (un finanziamento di EIT di 3.000 €, una Business Clinic fornita da Impact Hub Siracusa e altri premi offerti dai partner) sono stati utilizzati per acquistare il primo estrusore artigianale che ha consentito a Ittinsect di effettuare il primo test sul prodotto. Durante il Challenge Lab il team ha potuto ricevere il supporto di un business coach, sessioni di mentorship fornite da professori universitari, ricercatori e sviluppatori di business, fornitori di servizi aziendali e potenziali clienti della rete di Impact Hub Siracusa, hub italiano di Eit Food.

Oggi, a distanza di un anno, Ittinsect si è assicurato 100.000 € in LOI per la fornitura di mangimi a partire da settembre 2022. È in corso la pubblicazione di un articolo scientifico che dimostra le performance di crescita dei mangimi Ittinsect sulla trota, e il team è stato invitato a eseguire 4 programmi pilota in strutture di potenziali clienti. Inoltre è stato realizzato a Roma il primo impianto di test a 12 vasche e si è stabilita una partnership di ricerca per l’upcycling di sottoprodotti rilevanti per l’acquacoltura con l’Università degli studi Bari Aldo Moro. Ma i successi non finiscono qui: Ittinsect è stato anche finalista alla giornata BlueInvest organizzata dal fondo di investimento dell’economia blu dell’UE ed è rientrato tra le prime 10 startup dell’acceleratore Blue Bio Value, il più importante acceleratore di startup early stage della blue economy in Europa. Nel frattempo cresce l’interesse degli investitori per un round di finanziamento del valore di 400.000 €, una risorsa utile per iniziare la produzione e spingere il primo prodotto (un mangime sostenibile per trote) sul mercato entro settembre 2022. Tra i progetti per il futuro c’è infatti un’internalizzazione graduale dei processi di produzione con l’obiettivo di avere un impianto pienamente funzionante entro del 2024 ed essere così in grado di rifornire al mercato italiano mangimi d’acqua dolce e marina.

Credo che un vero innovatore sia la persona che identifica il problema e capisce tutto di quel problema, in modo da poter contribuire in minima parte a trovare una soluzione ad esso. Molti di noi sanno che l’ossigeno di un respiro su 10 che facciamo è dovuto alla foresta amazzonica, ma pochi sanno che 6 respiri su 10 sono dovuti agli oceani. Dato che facciamo 24.000 respiri al giorno, dovremmo ringraziare gli oceani 14.000 volte per l’ossigeno che ci danno. La pesca eccessiva è solo una delle tante cause che sta distruggendo l’ambiente marino ogni giorno, limitando il suo potenziale di produrre ossigeno e catturare Co2”. Così conclude il suo racconto Alessandro Romano.

Maria Clotilde Notarbartolo, responsabile del progetto EIT Food Hub Italia descrive così Ittinsect:

“Un esempio molto interessante di fare la cosa giusta nel modo giusto. Una giovane startup con un obiettivo impegnativo, che va in profondità nei passi sequenziali per progettare i suoi prodotti e il suo business con una visione significativa di impatto positivo sugli oceani”

 

L’esperienza a Impact Hub Siracusa di Ana, nomade digitale in Sicilia 

Il concetto di nomade digitale alle porte del 2021 abbraccia significati, esperienze, professionalità e modalità sfaccettate e multiformi. Ogni anno sono tanti i nomadi digitali provenienti da ogni parte del mondo a portare il proprio bagaglio di esperienze, racconti, reti e competenze fra le scrivanie del nostro spazio di coworking a Siracusa. Ognuno con le proprie modalità: chi si definisce un nomade digitale nell’animo e non riesce a lavorare per più di un mese dalla stessa città, chi invece si regala qualche mese per respirare aria nuova, entrare in nuovi network e vivere nuove esperienze umane e formative. Questo è il caso di Ana, ragazza spagnola proveniente da Madrid e approdata a Impact Hub Siracusa per lavorare grazie al programma Erasmus per Giovani Imprenditori. Per sei mesi, Ana ha potuto immergersi nella “Impact Hub Experience” vivendo ogni giorno lo spazio di coworking e confrontandosi con la nostra community di innovatori sociali e nomadi digitali.

In una mail ci scrive: “La mia esperenza a Siracusa é stata bellissima! Ho lavorato per sei mesi nello spazio di coworking dove ho imparato molto sui temi dell’innovazione sociale. Mi sono trovata molto bene con il team di Impact Hub, perché l’ambiente di lavoro è familiare ed empatico. Inoltre lavorare con Impact Hub Siracusa, mi ha dato l’opportunità di conoscere l’attività sociale sul territorio (spaziando da arte, a gastronomia, fino a  cultura ed educazione) e soprattutto, di saperne di più sulle aziende più virtuose in termini di innovazione e sostenibilità. Direi che il punto forte di Impact Hub Siracusa è proprio il networking e l’essere un ponte fra il territorio locale e gli imprenditori all’estero o in altre regioni d’Italia. Anche gli eventi di Impact Hub sono stati momenti di grande condivisione utili per scambiare e sviluppare opinioni, ispirazioni e conoscenza sociale. Quello che ho trovato in Ortigia è il posto perfetto per qualsiasi imprenditore che ha bisogno, o sta cercando supporto per il proprio progetto, grazie alle capacità di networking e alle competenze su innovazione, finanziamento e sviluppo business. In più, lo spazio é bellissimo e si trova in proprio al centro di Ortgia (utile per visitare tutti i posti turistici e pranzare al mare durante le belle giornate). 

Innovazione sociale in Sicilia a partire dal lavoro etico nelle carceri 

L’Arcolaio è una Cooperativa sociale nata nel 2003 dalla collaborazione del suo fondatore, Giovanni Romano, con l’amministrazione del Penitenziario di Siracusa e il consorzio di cooperative sociali Con.solida.s, esperti nella gestione di programmi di inserimento lavorativo per persone svantaggiate. Un progetto che nasce con l’obiettivo di contrastare la visione punitiva della detenzione, offrendo programmi formativi e professionali incentrati sulla dimensione umana ed emotiva dei detenuti e valorizzando le capacità individuali. Fin dall’inizio del programma infatti, i detenuti hanno potuto fare un’esperienza di lavoro regolarmente contrattualizzata e retribuita, beneficiando di opportunità di formazione e di sostegno psicologico. 

Inizialmente la cooperativa era impegnata nella produzione di pane biologico, ma le difficoltà commerciali incontrate per posizionare il prodotto sul mercato, spinge verso la realizzazione biologica, senza glutine e solidale di paste di mandorla e di altri dolci tipici della tradizione siciliana. È così che un paio di anni dopo nasce il marchio Dolci Evasioni, che conquista il mercato nazionale attraverso store specializzati in prodotti bio e solidali, botteghe del commercio equo e gruppi di acquisto solidale. 

Qualche anno più tardi, la cooperativa vuol far crescere le attività portate avanti all’interno del carcere e pensa di sviluppare un ramo del progetto e rivolgerlo al catering. È proprio questa nuova idea a portarli da noi, in Impact Hub Siracusa. Dopo una fase di valutazione e analisi portata avanti insieme al nostro team, L’Arcolaio è il primo cliente ad essere inserito all’interno del progetto Jeremie Sicilia, promosso da Banca Etica. Attraverso il Fondo Jeremie infatti, la Regione Sicilia e il Fondo Europeo per gli Investimenti hanno destinato risorse per supportare lo sviluppo delle PMI siciliane che operano con finalità sociale. L’obiettivo, seguirlo con un’istruttoria per l’accesso al microcredito. 

Giovanni Romano, continua ad essere protagonista di spessore nelle attività di impatto sociale su Siracusa, nonché sempre presente nelle attività locali di Impact Hub. Come noi, crede fermamente nel potere delle reti e nelle risorse del nostro territorio. Oggi la partita è aperta: ed è creare le condizioni per generare impatto sul territorio unendo il pubblico con il privato, il profit con il non profit, con l’obiettivo di ristrutturare l’economia del territorio. 

Un’impresa innovativa in Sicilia: Laboo Design 

La storia di Laboo Design è quella di un’impresa innovativa e giovane che affonda le sue radici nell’amore per il territorio siciliano. Il progetto Laboo, nasce dalle menti e di quattro ragazzi, tutti siciliani di ritorno e tutti con background, studi e settori di competenza molto diversi fra loro. Ad accomunarli due passioni condivise: quella per la Sicilia e quella per il bambù. Un materiale in grado di rilasciare ossigeno nell’aria. Durante i loro periodi di ricerca ne hanno conosciuto tutte le caratteristiche e le possibilità per applicarlo nella bio-edilizia e nella realizzazione di oggetti di uso quotidiano, e con l’obiettivo di creare design sostenibile, Laboo inizia a disegnare i primi prototipi. Così a gennaio del 2015 viene progettata e realizzata “Movimento unico” la prima bicicletta in bambù. Ad aprile del 2016 Laboo vince la call per start up “Da idea a progetto” ed entra a far parte del circuito di Impact Hub Siracusa con un percorso di incubazione di un anno: un periodo dedicato all’approfondimento degli aspetti legati a marketing, business plan, analisi di mercato e sviluppo del business. Un percorso che ha supportato l’impresa nell’ingresso sul mercato con una pianificazione strategica e nuove partnership di valore.

A distanza di quattro anni, Laboo sviluppa soluzioni architettoniche con elementi in bambù e materiali eco-compatibili, seguendo i processi che vanno dalla progettazione alla realizzazione. Inoltre, con lo scopo di creare filiere produttive a KM0, il progetto gestisce bambuseti in Sicilia e promuove la piantumazione a livello locale organizzando momenti di formazione rivolti a esperti del settore, architetti, ingegneri, designer e imprenditori. 

Interreg Volunteer Youth (IVY) è il programma di volontariato europeo che offre la possibilità di vivere progetti inter regionali di volontariato

Cos’è Interreg Volunteer Youth? La sigla suggerisce l’interazione tra regioni. Interreg è infatti una struttura di finanziamento di iniziative transfrontaliere e internazionali tra regioni di confine (e non solo) messa a disposizione dalla Commissione Europea. Grazie a IVY, i ragazzi di cittadinanza europea tra i 18 e i 30 anni possono contribuire a rafforzare la cooperazione transfrontaliera nell’Unione Europea in varie modalità e in progetti diversi. I progetti Interreg comprendono infatti diversi campi di attività, dalla tutela dell’ambiente alla partecipazione politica, dall’innovazione sociale alla creatività. Noi di Impact Hub Siracusa facciamo parte delle tante strutture beneficiarie di tutta Europa, e ospitiamo ciclicamente volontari che ci affiancano nelle nostre attività.

Le volontarie IVY di Impact Hub Siracusa

Maura Scollo, classe 1992, racconta la sua esperienza con IVY:

Interreg_Volunteer_Youth

“La mia esperienza di volontariato Ivy, inserita nel contesto del progetto ENISIE, programma Interreg Italia-Malta, è iniziata a gennaio 2020 nella sede di Impact Hub Siracusa Durante questa esperienza ho partecipato a tante attività, fra cui l’organizzazione e la gestione di piccoli eventi. Ho partecipato alla realizzazione di eventi focalizzati sulla condivisione di progetti e iniziative da parte di collaboratori o stakeholder della comunità e mi sono occupata delle attività di hosting nello spazio di coworking. Un mese dopo l‘inizio del progetto lo spazio però è stato chiuso a causa del COVID-19, e molti dei nostri appuntamenti fissi si sono digitalizzati. Così sono nati i Social Lunch Virtuali, che ci hanno permesso di rimanere in contatto con la community ed espandere la nostra rete. I temi affrontati durante gli undici Social Lunch mi hanno permesso di arricchire la mia conoscenza delle realtà locali che si occupano di food con un approccio innovativo e sostenibile. Inoltre collaboro con il team nel monitoraggio dei bandi pubblici, attività che mi consente di conoscere nuovi strumenti. Nel complesso, IVY mi ha fornito un bagaglio di nuove competenze: dall’uso di tools digitali, fino all’acquisizione di competenza tecniche, organizzative e gestionali dello spazio di lavoro e degli eventi. Entrare in contatto con progetti di cooperazione transfrontaliera mi ha permesso di conoscere da vicino il lavoro dell’Unione Europea aumentando il mio senso di appartenenza e il desiderio di impegnarmi in progetti di solidarietà.”

Mariam Suheli Chrouda è con noi da marzo 2020 ma il lock-down non ha compromesso le sue attività di volontaria IVY a Impact Hub Siracusa:

“La mia esperienza Ivy a Impact Hub Siracusa, nel contesto del progetto ENISIE, programma Interreg Italia-Malta, è iniziata a Marzo 2020, proprio in coincidenza del lock-down causato dalla pandemia di COVID-19. Iniziare un’avventura così importante in un momento tanto difficile mi ha spinta a dedicare (forse con ancora maggiore entusiasmo) tutta me stessa alle attività del team di IH Siracusa. In questi mesi ho avuto modo di scoprire il valore del team building. La coesione, la comprensione reciproca e il coordinamento, sono stati infatti, elementi chiave nella gestione delle attività da remoto e nel mio ingresso nel gruppo di lavoro. Nonostante la distanza ho avuto modo di acquisire nuove competenze e di entrare in contatto con nuove persone e organizzazioni provenienti da tutte le parti dell’Unione Europea e da paesi terzi vicini. Le stanze di Zoom sono diventate il mio ufficio, le task di Asana la mia agenda personale. Tra uno staff meeting e l’altro questa esperienza Ivy mi ha permesso di comprendere ancora di più i valori promossi dall’UE attraverso i programmi Interreg e l’importanza cruciale dell’innovazione sociale come strumento di resilienza per il presente e per il futuro che ci attende.”

Alba Bellofiore, laureata in giurisprudenza:

” Lo scorso settembre non avevo la più pallida idea di cosa fosse un work package, non avevo mai sentito pronunciare così frequentemente la parola “impatto” e non avevo mai impiegato così tanto tempo nel costruire una “visione”. Con il percorso IVY nel Progetto Interreg ENISIE, ho potuto partecipare alla creazione di azioni per offrire servizi innovativi alle PMI, e ho maturato nuove competenze e la consapevolezza di quanto sia importante la responsabilità sociale per Enti e aziende. Nei report per rendicontare le attività di volontariato si richiede di auto-valutare il senso di appartenenza all’Unione Europea: per me è sempre stato pieno e deciso all’inizio del mio percorso come adesso. Con Impact Hub, grazie alla partecipazione al progetto ENISIE, alle attività svolte nello spazio, e con il viaggio a Roma in occasione della Giornata della Cooperazione, ho toccato con mano ciò che finora avevo solo letto sui libri e sul web. Essere una volontaria mi ha dato l’occasione di essere un tassello del quadro generale, e per ammirare il lavoro dell’Unione Europea dal centro del Mediterraneo. ”

 

Sara Curcio Raiti, volontaria IVY a Impact Hub Siracusa nel 2019:

“È stato incredibile, sentirsi parte dell’Europa pur continuando a lavorare in Italia. Grazie a questa esperienza, ho potuto inserirmi in un ambiente di lavoro internazionale e massimizzare le mie competenze professionali nel campo della comunicazione e delle pubbliche relazioni. Fino a pochi mesi fa, il concetto di Europa era per me una sorta di chimera. Oggi posso dire di aver sperimentato la bellezza di far parte di una grande comunità dove lingue e culture diverse possono coesistere ed essere forti, insieme”.

Interreg Volunteer Youth

Clémence du Tertre volontaria IVY a Impact Hub Siracusa nel 2019:

“Quando mi è stato offerto un posto di volontariato per sei mesi in Sicilia come parte di un progetto di cooperazione transfrontaliera europea, non ho esitato un attimo! All’inizio non sapevo molto dei programmi e dei progetti Interreg, ma già dopo la prima settimana ho trovato entusiasmante il lavoro che mi era stato affidato. Dato che sono una traduttrice e il nostro progetto coinvolge persone di lingua italiana e inglese, ho potuto gestire l’interpretariato affrontando la sfida di tradurre dall’italiano all’inglese senza la mia lingua madre, il francese. Inoltre, ho avuto la possibilità di essere invitata a partecipare alla Settimana Europea delle Regioni e delle Città, che si è svolta a Bruxelles. Ho incontrato altri volontari, scoperto nuovi progetti e imparato molto sulla politica di coesione dell’UE. Abbiamo anche partecipato a numerosi eventi e a conferenze di nostra scelta. In breve, non mi sono mai sentita così vicino all’UE! Ho avuto anche l’onore di presentare l’iniziativa IVY durante un workshop organizzato dalla Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime e dalla Media Euractiv, presentando i risultati concreti delle politica di coesione, una grande occasione per fare rete e incontrare le parti interessate di diversi Paesi”.

Imprenditoria siciliana e spazi di coworking

L’imprenditoria siciliana è fatta di storie di giovani imprenditori innovativi e appassionionati. Come  Giuseppe, che voleva avviare uno spazio di #coworking a Palermo e si è rivolto a noi per confrontarsi con chi avesse già esperienza nella gestione di un’attività simile. 

Da questo incontro è nata una collaborazione a lungo termine: grazie ai servizi di sviluppo business abbiamo supportato Giuseppe nella costruzione del progetto, identificando un modello di business che potesse funzionare per la sua città e per il suo quartiere. Con un lavoro di analisi di mercato abbiamo strutturato l’offerta e grazie al business plan operativo Magneti Cowork ha ottenuto l’accesso al microcredito necessario per avviare gli investimenti che gli hanno permesso di aprire. 

Dopo quasi 4 anni Magneti Cowork cresce e aggiunge tasselli alla sua attività. Sempre in continuo dialogo con il mercato, con la clientela e con i partner su un modo diverso di fare coworking e di fare impresa. 

Oggi, in questo momento così complesso e delicato vogliamo rinnovare il nostro supporto a Giuseppe e alla sua impresa, che continuerà ad essere una fonte di ispirazione.

Imprenditoria siciliana innovativa 

Imprenditore siciliano non convenzionale, Diego Bongiovanni da anni si affida al supporto del team di Impact Hub Siracusa per arricchire i suoi progetti di ricerca e sviluppo con elementi di open innovation, impatto sociale e ambientale.

Aion Lab è la sua impresa e si specializza in applicativi tecnologici per la tracciabilità di cose e persone che si muovono in un dominio spazio tempo, come ad esempio la gestione di biglietterie e servizi integrati per il trasporto marittimo, festival e grandi eventi. Insieme, abbiamo lavorato all’individuazione di nuove prospettive di mercato, analisi della concorrenza e alla realizzazione di nuove strategie commerciali per la delicata trasformazione di un progetto tecnologico B2B in una piattaforma multiservizi scalabile a vari contesti socio-economici. Abbiamo identificato quattro nuovi mercati per le tecnologie sviluppate, prototipato la piattaforma “MECCANISMI – smart event optimizer” seguendo i principi del service design e definito un business plan per l’ampliamento e la crescita aziendale.

Il risultato: l’attrazione di un grande investimento per rilanciare l’azienda a livello internazionale, consolidando le basi in Sicilia attraverso la creazione di un nuovo Innovation Hub.

Business e impresa in Sicilia: le storie di Hub

Quando Marco Leonardi è arrivato da Impact Hub Siracusa la sua idea era di aprire un bike café in Corso Italia a Catania. Disponeva già del locale fisico e di un budget per una parte dell’investimento iniziale.

Scegliendo i servizi di business di Impact Hub Siracusa, Marco ha iniziato insieme a noi un percorso verso la realizzazione del suo progetto imprenditoriale: il primo passo è stato fare insieme una Business Clinic. Un modello di consulenza sperimentale studiato dal nostro team di esperti che, come in un check-up medico, analizza lo stato di salute complessivo di un progetto, trovando le criticità e i punti di forza. La business clinic  è stata il punto di partenza per iniziare un lavoro sulla proposta di valore del progetto e sul modello di business più adatto per svilupparlo. Questo secondo passo ci ha condotti verso l’analisi del mercato e verso l’analisi dei segmenti di clientela a cui l’attività di Marco avrebbe dovuto rivolgersi. Un passo fondamentale che è servito a strutturare un’offerta commerciale cucita sulle esigenze dell’utenza target. Tutto il modello è stato infine validato grazie ad un business plan, che ha accompagnato Marco nella richiesta per un fondo di microcredito utile per completare l’investimento e avviare la sua attività. 

Questo percorso è stato indispensabile per capire che l’attività giusta non era il bike cafè e oggi l’impresa di Marco, Punto Concept Store, è una caffetteria elegante e contemporanea che ha raggiunto felicemente e con successo i tre anni di età. Un viaggio che ci ha insegnato e che continua a ricordarci, quanto sia importante per un imprenditore (non importa se giovane o meno giovane) ascoltare, confrontarsi, misurare le proprie idee e mettere in discussione le proprie certezze, seguendo un approccio che ha sempre come obiettivo quello di realizzare imprese e progetti che funzionino. 

Business e accesso al credito: le storie di Hub

Quando Angelica e Maria Carmela Sciacca si sono rivolte a Impact Hub Siracusa avevano già da cinque anni avviato la loro libreria indipendente: la Vicolo Stretto. Una libreria di pochi metri quadri che si affaccia su via Santa Filomena, una strada chiusa al traffico del centro storico di Catania. Angelica e Maria Carmela hanno realizzato un’impresa che riflette la loro identità e i loro percorsi personali. Due imprenditrici con le idee chiare e con un progetto sfidante tra le mani: una piccola libreria indipendente in un momento storico in cui il cartaceo perde quota e in cui le piccole attività vengono schiacciate dalle grandi catene distributive. Si sono affidate ai servizi di business e accesso al credito di Impact Hub Siracusa per permettere al loro progetto di fare un passo in più, rimodernarsi e investire in attività di marketing. 

Accompagnate dalla consulenza di Impact Hub Siracusa, Angelica e Maria Carmela si sono adattate al contesto velocemente, utilizzando modelli di business diversi da quelli utilizzati solitamente dalle librerie tradizionali. Ma soprattutto, hanno dimostrato di essere giovani imprenditrici capaci di intravedere le potenzialità di una libreria in quanto attività fatta di relazioni: quella tra librario e lettori e quella fra i lettori stessi. Con i nostri servizi le abbiamo supportate nella fase di pianificazione finanziaria e grazie ad un lavoro di business planning, hanno ottenuto un fondo di microcredito che ha consentito alla libreria Vicolo Stretto di fare quel passo in più necessario per posizionarsi sul mercato in modo più solido. 

A distanza di cinque anni dal percorso fatto insieme, le sorelle Sciacca hanno acquisito anche una delle librerie più antiche di Catania, la storica libreria di Via Vittorio Emanuele, oggi Legatoria Prampolini. Una nuova avventura che vede le due giovani imprenditrici sempre più come fonte di ispirazione e come esempio per una crescita virtuosa e sostenibile.